Sicuramente dall’inizio, ancora prima del secondo raduno del 10 maggio, quando il solito manipolo di irriducibili, capitanati da serper e gigi ultrà, mi hanno chiesto di organizzare un epic tour, visto che stava per iniziare la bella stagione e non volevano perdere tempo.
In effetti, anche io sentivo la voglia di pedalare uno di quei giri che si ricordano per parecchio tempo, ma mi spaventava il mio scarso allenamento fisico, che nel 2015 è praticamente uguale a zero.
Mi rassicurava però, il fatto che dopo la visita medica, il dottore mi ha detto che era tutto apposto e che grazie al mio recupero veloce, non avrei sofferto molto lungo le salite con dislivello a due numeri, l'importante era di prendere tutto con la giusta calma.
Poi arriva un sabato dove vengo trascinato dalla voglia di pedalare al S. Genesio in compagni dei “biker testimonial”, e qua ho dovuto promettere che avrei organizzato l’epic.
Epic, ma cosa vuol dire epico?
Mi affido alla Treccani: “èpico agg. [dal lat. epĭcus, gr. ἐπικός, der. di ἔπος: v. epos] (pl. m. -ci). – Pertinente alla narrazione poetica di gesta eroiche: poema e., poesia e.; ciclo e., e ciclo e.-cavalleresco; verso, stile e.; poeti e. (anche sost., gli epici). Per estens., di fatti eroici, che possono divenire oggetto di poemi epici: le e. imprese di Garibaldi; più genericam., di cose, fatti, situazioni, o anche luoghi, che per carattere o aspetto suggeriscono e evocano il senso dell’eroico, del leggendario, del grandioso: una lotta e.; le e. selve immense della Svezia (Alfieri). Nel linguaggio della critica letteraria contemporanea, si usa talora in contrapposizione a lirico, per indicare una poesia di carattere oggettivo e narrativo: i poeti post-ermetici tendono a dissolvere il lirismo assoluto in un tono epico. ◆ Avv.epicaménte, in modo epico, in forma epica, e per estens. in modo eroico, leggendario: cantare epicamente le gesta di un eroe;popolo che ha lottato epicamente per la conquista della sua libertà.”
Sicuro che le nostre pedalate epiche, non verranno mai raccontate da poeti e narratori, ma sono altrettanto sicuro che ognuno senta di aver compiuto personalmente un’impresa eroica e qualcosa di grandioso per se stesso.
Cosa me lo fa credere, il volto di chi è arrivato a fine pedalata, i sorrisi, le pacche sulle spalle, la voglia di tornare a ripetere un gesto identico.
Ed è successo anche a S. Caterina Valfurva, all’arrivo, non si leggeva stanchezza su nessun volto, si sentivano solo poche parole: bello… bello… bello… stupendo… fantastico… stupendo…
Ma torniamo al racconto della pedalata.
Per questo epic avevo pensato a 3 itinerari differenti:
1. Santa Caterina – Cima di Solda
2. Rifugio Tagliaferri
3. Santa Caterina – I ponti Tibetani
Ma prima di proporlo sul forum, ho voluto consultarmi con chi mi avrebbe fatto compagnia.
Non c’è stata storia, Santa Caterina – Cima di Solda ha ottenuto il maggior numero di consensi.
A questo punto si doveva decidere il giorno; quale miglior data del 1 giugno, a cavallo fra una domenica e la festa della repubblica, anche se per alcuni giorno di lavoro, è bastato poco per staccare un pass per partecipare.

Partenza ore 5,30 con ritrovo al solito cimitero di Stezzano, si furgonano le bike e si sale in macchina. Piccolo inconveniente, manca il 7 posti che avrebbe dovuto trasportare i biker, allora Buba decide di tornare a casa e prendere la sua auto, questo però ci ha fatto perdere del tempo e la partenza è stata posticipata alle 6,15.
[segue]