

Quest'anno con mio fratello ed i suoi amici si è deciso di andare a fare una "sgambata" in quel di Vicenza e precisamente ad Asiago.
Era la prima volta che mi avventuravo da quelle parti in bicicletta e quindi non sapevo cosa aspettarmi.
A farci da guida due fratelli del team di mio fratello che hanno parentado e frequentazioni da quelle parti.
Venerdì sera carichiamo il furgone, le macchine e si parte:14 ometti carichi a mille pronti per superare ancora una volta i propri limiti.
La mattina, riempiti gli zaini, messa acqua nelle borracce si parte.
La salita si dimostra subito costante e bella anche se poco difficile dal punto di vista tecnico: stiamo percorrendo le carrabili della I° guerra mondiale.
Passano i chilometri ed arriviamo alla prima malga un attimo di riposo, si rifà il pieno di acqua e poi via.
La seconda parte della salita risulta più impegnativa vuoi perchè la stanchezza dopo un paio di ore incomincia a farsi sentire vuoi perchè il sole ci tormenta ed anche se siamo in quota la calura si sente: eccome!
Un altro grosso problema è che non ci sono altre baite durante l'ascesa e quindi qualcuno di noi si trova ad avere poca acqua e cibo...
Dopo tanta fatica comunque raggiungiamo finalmente la vetta.
L'atmosfera è strana, tante persone si trovano in cima vicino al pilastro che indica il punto più alto ma non c'è euforia.
Nell'aria si "sente" ancora l'eco di quello che fu, migliaia di persone che persero la vita, le ferite nella roccia delle trincee scavate dagli uomini, gli avamposti che vennero usati dai nostri soldati, i ruderi che abbiamo incontrato durante la salita....
Tanta è l'emozione che si resta senza fiato.
Prendiamo la decisione di incominciare la discesa, il silenzio della natura ci circonda, le montagne si perdono a vista d'occhio: sembra di essere in un mondo molto diverso da quello che conosciamo.
Dopo un po' di su e giù con tanto portage riusciamo finalmente ad arrivare ad un rifugio.
Grande è il sollievo per tutti noi nel vedere cibo ed acqua; sono ormai le 3 del pomeriggio e siamo tutti in riserva.
Dopo aver riposato e recuperato energie prendiamo il sentiero che ci riporta dritti in paese.
Prima di fermarci però decidiamo di fare una sosta al Mausoleo e portare un saluto a coloro che diedero la vita per la ns patria.
Dopo un lungo momento di grande emozione riprendiamo le ns bici e raggiungiamo finalmente il centro del paese e, con immensa gioia, possiamo finalmente concedere un meritato riposo alle ns terga ed sollievo alle ns ugole assetate.
Allego le foto sin'ora raccolte e traccia garmin per chi volesse un giorno provare le emozioni che abbiamo vissuto.
http://adventures.garmin.com/en-US/by/g ... -ortigara/
http://youtu.be/YZDHo1SQ_cA