Alca : Al fine gara Hero, parlando con un partecipante è uscito questo nome StoneMan.......
Che azzo è ?????????
Via di internet ed ecco qui una nuova avventura in mtb.
Dal sito ufficiale :
STONEMAN-Trail
Lo “Stoneman-Trail” è un nuovo percorso sulle Dolomiti lungo 120 km con più di 4.000 m di dislivello, sul quale il ciclista viene guidato dagli "Stanemandlan" ossia gli "omini di pietra", che già da molti secoli conducono gli alpinisti in montagna. Partirai per l’indimenticabile avventura in Mountain Bike nell'Alta Pusteria in un momento a tua scelta con indosso un braccialetto per la raccolta dei timbri. L'obiettivo é quello di raccogliere sul braccialetto vari timbri che troverai su cinque punti – i cosiddetti “checkpoint” lungo il percorso - superando un impegnativo passaggio uphill e il noto singletrail nominato transito “Demut” ad un’altezza di 2.400 slm. Ci sono quattro punti vendita, dove puoi acquistare il “pacchetto iniziale” con incluso il braccialetto, la mappa con il profilo dei dislivelli e un giveaway, dando inizio così all’avventura “Stoneman”. Tutti quelli che riescono a raccogliere i cinque timbri, verranno nominati sul sito e verranno premiati con un trofeo unico, creato appositamente da Roland Stauder.

Alca : Bene, tutto chiaro. Contatto l'inventore di questo tour x le ultime indicazioni.
Decidiamo di farlo in 2gg, modalità zaini pesanti, passo lento e godiamoci questi 120 km.
Fra : La sintonia tra due persone si misura su quante poche parole ci si deve dire per capirsi.
Alca dice Stoneman Trails 120 km 4000 mt due giorni.
A Fra per rispondere basta uno sguardo.
Alca : Venerdì 18 Luglio, sveglia ore 4:00. caffè veloce e via in macchina.
Destinazione Sesto. Alle 8:30 siamo nell'ufficio per acquistare il pacchetto, ritiro della cartina, braccialetti e via si parte.
La ciclabile che collega Sesto a Dobbiaco è una stradina in falsopiano immersa nel bosco ai piedi della valle.
Da Dobbiaco si comincia la prima scalata per raggiungere il primo check point a MarchinKele che si trova a 2545m. Dobbiamo quindi percorrere 25 km con un’ascesa di 1400 mt.
Fra : L’avventura comincia! Zaino in spalla come segno degli aspiranti Stoneman e fardello che ci si porterà per l’intero percorso. Un po’ di riscaldamento lungo la ciclabile dove si comincia ad abituare l’occhio alla ricerca dei simboli verdi che ci guideranno lungo la retta via e poi si sale, prima lungo una strada asfaltata, che presto diventa un’interminabile mulattiera a fondo bianco, un dejà vu.. perché assomiglia moltissimo agli ultimi nove kilometri che collegano il passo Nota al passo Tremalzo.
Alca : Durante questa prima salita incontriamo un’altra coppia di bikers tedeschi. Quattro sguardi, quattro parole ,due zaini e scopriamo che anche loro vogliono intraprendere la nostra stessa avventura. Da veri tedeschi hanno subito mostrato il loro buon passo. Giunti alla cima pensavamo di trovare un rifugio,ostello, insomma una qualsiasi struttura dove potevamo ceckare i ns braccialetti. Sorpresa dinanzi a noi una colonna in ferro con il simbolo stoneman trail dove troviamo una pinza per forare il nostro braccialetto.
Fra : In cima a Marchinkele lo spettacolo è davvero mozzafiato, l’azzurro del cielo, il sole che rende le montagne ancora più verdi ma ciò che colpisce di più è la loro imponenza , ti fanno sentire piccola ed insignificante. Qui al checkpoint primi scatti per immortalare il raggiungimento della prima tappa. Vestizione e subito giù per la prima discesa. Il mio capo dice “dai che sono ancora tanti”…
Alca : Partiamo per la discesa. Sentiero a fondo mosso con tanti bei tornanti dove per nostra fortuna il nose press non è d’obbligo. Qui la buon Fra dopo le prime curve si scioglie e lascia correre la sua bike con abilità lasciandomi di stucco. Dopo una mezzora scarsa di puro divertimento ci fermiamo per riprendere fiato.
Fra : Le scintille che brillano negli occhi di Alca quando intraprende le discese sono una soddisfazione anche solo a guardarle ma ancor più lo è l’abilità nel gestire la sua Specy. Il mio tentativo goffo di imitarlo un pochino mi permette di non sembrare la solita incapace. A parte un ruzzolone prima di un tornante, devo dire che ci stavamo proprio divertendo. Se non fosse che come al solito Alca tira fuori quel gene del Gufo e dice “veramente bella sta discesa, merita proprio…non pensavo” e va la che dietro quella curva si presenta l’inizio di una nuova strada bianca che ci porta fino a Sillian. Manco l’avesse detto…..
Alca : A Sillian decidiamo di fermarci a mettere qualcosa sotto i denti. Lungo la traccia troviamo un hotel –bar che ci ispira. Due panini al prosciutto, due coke, la prima birrazza per me e naturalmente caffè corretto grappa…la bombetta dei veri bikers bergamaschi. Riprendiamo a pedalare, ci aspetta la seconda e ultima grande scalata del primo giorno. 10 km con altri 1400 mt di ascesa, il caldo comincia a farsi sentire. Anche qui fondo iniziale asfaltato ma che ci abbandona quasi subito. Raggiungiamo con grande fatica il primo rifugio Leckfeldam a 1900 mt di altitudine.
Fra : Della tappa pranzo, ha già detto tutto Alca. Poi con lui le pause sono sempre a cottimo, ma che ve lo dico a fare? Lo conoscete anche voi. Certo che ripartire con il caldo del primo pomeriggio e pensare di aver ancora davanti 1400 mt…accidenti …ma che ve lo dico a fare anche questo…? Poi sai pensi, tanto avrò compagnia per chiacchierare…ma no, Alca la macchina da guerra parte a spingere sui suoi pedali. Io sempre dietro sola e mi chiedo…ma ca…perché non gli ho messo ancora qualcosa nello zaino…? e si che l’ho caricato ben benino…. Ma che ve lo dico a fare…? Lo conoscete già. Allora cerco di sfruttare l’arma della gelosia. Lungo la salita troviamo un altro biker tedesco , anche lui aspirante stoneman…e comincio a chiacchierare con lui.
Secondo voi Alca ha rallentato??? Senza fiato ad un certo punto ho urlato “Ehi facciamo una pausa!!!! Allora si, ce l’ho fatta a fermare il macinino per un attimo.
Alca : Da Leckfeldam ci aspettano gli ultimi 500mt, secondo me i più duri ed impegnativi di tutto il giro, soprattutto se si vuole percorrerli tutti in sella. Fondo mosso, pendenze elevate , pochi metri per rifiatare, qui solo la pura e malsana volontà ti permette di avanzare. Dopo circa un’ora di pura sofferenza raggiungo per primo il secondo checkpoint ai piedi del rifugio Sillianerhuette. E aspetto Fra.
Fra : Sapevo che sarebbero stati i più duri, ma non credevo così. Quanto avrei voluto alloggiare al Leckfeldam anziché dover scalare ancora quei maledetti 500mt. Ma che dire, il gestore del rifugio Sillianerhuette, la temibile Vicktoria, era stata chiara al telefono “voi arrrrivare per le 17.30 ja…altrimenti dorrrmirrre fuori…e kein cibo..ja….
Brrr, un brivido lungo la schiena, raccolgo col cucchiaino le ultime forze ed obbedisco.
Tenendo quasi sempre a vista Alca, là davanti, incazzarsi è il modo migliore per tirar fuori le unghie e non mollare. E lui si che ce la mette tutta a farmi incazzare, quando davanti a certe pendenze è ancora in sella. Camminano tutti ma lui no. Quanto vorrei essere io li davanti invece devo fare ancora quel pezzo. Poi improvvisamente sbuca il rifugio. Non sarà il solito abbaglio? Quel vedo il rifugio ma non ci arrivo mai…? Allora partono i miei studi sulla conformazione del terreno, del sentiero, delle curve, della montagna…no dai, la cima è vicina come sembra. Non guardo più la salita e salto in sella. Vale sempre lo stesso Leitmotiv “Io arrivo in sella”.
Infatti eccomi al secondo checkpoint e “Thanks God” l’ultimo del giorno. Comincio ad amare quegli insignificanti pezzi di ferro e legno.
Alca : Giornata ciclistica conclusa. Iniziamo a goderci l’atmosfera rilassata del rifugio anche se tipicamente austriaca. Prendiamo possesso dei due posti letto conquistati con il “chi prima arriva, meglio alloggia”. Stanzone con circa 20 posti letto, al completo. Il miglior modo di godersi un meritato riposo e non certamente atmosfera luna di miele. Ceniamo in compagnia della coppia di tedeschi incontrata più volte lungo il percorso. Il nostro passo lento ma constante ci ha dato un buon margine di circa mezzora di vantaggio. Viktoria ha dato istruzioni precise a tutti gli ospiti. H 22.00 luci spente e tutti a nanna.
Fra : Non riesco a decidermi quale sia la luce che rende le montagne più belle. Ma quella sera alla luce crepuscolare erano davvero uno splendore. Tutto il resto: cibo chel che ghè, dormire è un optional… si manda giù con una buona caraffa di birra.
Sveglia h 6. Svegliaaa?? E chi ha chiuso occhio. Zaini già pronti la sera Herr Fuhrer Alca dice alle sette si parte.
Secondo giorno.
Alca : Ci aspetta la parte più pericolosa del percorso. Circa 20 km di puro All mountain dove la quota si aggira intorno i 2300 e 2550. Una vera favola per la mia Specy e naturalmente per me. Continui sali e scendi a volte scorrevoli , a volte veloci, con alcuni passaggi con bici a spalla. Troviamo un fondo tipico di alta montagna dove dal mosso si passa al sentiero compatto. Qui l’attenzione deve essere massima. Ho scelto di proposito di effettuare questa parte del percorso la mattina perché a volte gli incidenti capitano non per incompetenza ma per stanchezza. Sembra che questo Sali e scendi non finisca mai, solo quando vedi comparire la prima vegetazione boschiva, capisce che si sta perdendo quota e i freni vengono pinzati sempre meno. Ma dopo tre ore e trenta ci si può ritenere più che soddisfatti.
Fra : Questo tratto del percorso è chiamato il Demut Passage.
La mia partenza è stata un pochino incerta e poco impavida. L’incertezza più che altro di chi gioca da principiante, ma come temevo, ne sono stata abbagliata. Bellissimo. Il paesaggio in alta quota, l’adrenalina del restare in sella e gestire la bici quando sotto le tue ruote ti si presenta il tutto e il più e prima alla tua destra, poi alla tua sinistra, il niente. Le foto parlano da se anche se purtroppo non trasmettono mai abbastanza. Insomma alla Facebook style qui ci sta un MI PIACE. Così come mi piace il terzo check point al Passo Silvella. Un'altra tappa è stata raggiunta.
Alca : Ultima parte. Dato che nella tua mente pensi “Abbiamo fatto tanti km e tanti metri di salita, cosa vuoi che siano gli ultimi 30km e 650 mt per salire ai prati Croda Rossa ???” Grande anzi Grandissimo errore di sottovalutazione. Il caldo e il sole hanno dato del loro. Abbiamo raggiunto Valgrande metà dell’ultima salita e penultimo punto di check. Gli ultimi km che ci separavano dall’ultima vetta sono stati più scorrevoli grazie al terreno compatto e all’ombra del bosco. Giunta la cima altra timbratura e discesa lungo le piste di Sesto per raggiungere dove l’avventura ha avuto inizio. Batti un cinque in segno di “impresa compiuta”.
Piccolo inconveniente, h di arrivo 14.30 h di apertura per il ritiro del trofeo h 16.30. “poxxx p….ma non potevamo andare più piano???”.
Fra : Come ha detto Raymond , gli ultimi insignificanti 500 mt ci hanno messo a dura prova.
Il tratto da Padola al Passo Monte Croce è stato come un tour nel deserto. Che caldo. Dietro ogni tratto di salita sognavo una fontana dove ficcarci sotto la testa. Ma sempre per contraddire quel gufo di mio marito, l’unica fontana è quella che abbiamo semplicemente passato alla partenza della salita. L’unica ca…. Ed ecco che dal Passo Monte Croce ai Prati Croda Rossa lo spettacolo dolomitico delle Tre Cime ti lascia nuovamente senza fiato. Ultimo check point, foto di rito e prima di risalire in sella guardo speranzosa , mio Marito, visto che il mio GPS mi aveva abbandonato, “Ti prego dimmi che la salita è finita?? “ e lui beffardamente ad ogni curva scherzava sulla direzione da prendere, indicandomi l’ennesima salita, ma girando poi verso la tanto ambita discesa. Ed io svoltavo divertita pensando “Evviva anche questa è fatta”
Conclusioni :
Alca : Questo nostro resoconto vuole essere solo un’indicazione e un ‘idea di un percorso alternativo ed un po’ fuori dalle righe. Il pacchetto Stoneman non è obbligatorio. Il tracciato è ben segnato e con un GPS semplice da percorrere. Naturalmente ricevere alla fine del giro il trofeo resta comunque una bellissima esperienza. Così come trovare il proprio nominativo sul sito ufficiale degli Stoneman trails. Per l’anno prossimo abbiamo già deciso di provare a percorrerlo in un giorno. Credo che sia fattibile se ben organizzato. Quest’anno è servito per capire la vera difficoltà del giro. Dato che si parla di 120 km in montagna con più di 4000mt di salita sapere i punti di rifornimento e viaggiare il più leggero possibile è indispensabile per la buona riuscita.
Fra : Devo essere sincera, finché non mi sono trovata a percorrere questo trail , non sono riuscita a capirne appieno il senso. Stoneman trail è esattamente ciò che tu vuoi che sia. L’ennesima sfida contro te stesso. L’ennesimo mettersi in gioco. L’ennesima modo per far riaffiorare il tuo spirito d’avventura. L’ennesima passione da condividere. L’ennesima stranezza. L’ennesimo ignoto da conoscere. E sono sicura che ancora dopo un altro ennesimo, questo trail ti potrà sorprendere ancora. Da rifare insomma, alla ricerca del prossimo ennesimo.
Alca Fra
Foto
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