Alla fine è uscito proprio un bel giretto di quasi 5 h su e giù , qua e la in Alta Val Seriana.
Partire ai piedi della salita agli spiazzi di Gromo significa fare due pedalate in falso piano e partire subito a scalare, si ma le marce.
Di prima mattina ti godi la calma del risveglio dei villeggianti nelle loro abitazioni circondate dal verde, quella calma che subito ti contagia e in un attimo ti senti già più rilassata.
Cominci a salire e quelle che chiami le tue montagne le senti ancora più vicine e tutta l’incertezza di andarsene a zonzo da sola sparisce.
In mezzora sei allo svincolo per la val Sedornia , che io definisco un piccolo scorcio di Trentino .
La magia del bosco si interrompe qua e la quando sbuca qualche d’uno che passeggia o corre a piedi.
La discesa verso Tezzi è sempre immersa nel bosco breve ma molto carina.
Sbucata dal bosco a Tezzi, Alca mi aveva indicato un paio di mulattiere molto divertenti che tagliano trasversalmente e sbucano qua e la sulla strada principale fino a raggiungere Gandellino.
Da lì cerco la clicabile per tornare verso Gromo.
Di nuovo si risale per qualche km, ancora su strada fino a superare la chiesetta di Ripa dove girandosi ci si accorge di essere risaliti un pochino.
Un paio di tornanti ancora e s’imbocca la mulattiera che ad un certo punto sbocca su di un sentiero nel bosco che resta in costa sopra Gromo.
Ancora discesa e voilà ecco che ci si ritrova sull’acciotolato che da Gromo sale vs Valgoglio.
Qui si prende direzione Novazza ,un paesino molto carino ed ordinato, dove il tempo sembra essere sospeso e il particolarissimo orologio che si vede dalla strada dopo la chiesa sembra un po’ fuori luogo ,soprattutto la frase che si legge di fianco “Un segno della vita è il tempo che passa”.
Si prosegue sulla via Miniera direzione Bani, dove si resta abbagliati dagli splendidi colori dolomitici dell’Arera.
Dal centro sportivo di Bani svoltando a sinistra s’imbocca la vecchia “strada” , come la chiamano quelli del posto. Altra mulattiera divertente, altro sentiero nel bosco che ti fanno perdere quota velocemente.
Si giunge a Marinoni e da li parte la risalita verso Valcanale. Qui si resta sulla strada principale giustamente denominata via Arera, anche perché è già mezzodì, accidenti e a proposito come vola il tempo !
Si cerca di riempire gli occhi dei colori della natura ed i polmoni dei profumi di montagna.
Passato il centro abitato di Valcanale si prosegue, lasciandosi sulla sinistra il laghetto artificiale , verso la partenza del sentiero per il rifugio Alpecorte.
Qui mi sono sentita un po’ come Forrest Gump, “va beh ho pedalato fin qua..vado avanti”
La salita dolce che ci si trova subito di fronte la conoscono tutti. Ho cercato di stare in sella e ci sono riuscita quasi per l’intera salita. Quasi! L’ho presa a piccole dosi anche perché molto frequentata da gente a piedi, ma non solo, perché tra uno strappo e l’altro sempre alla Forest mi son detta ”beh sono un po’ stanchina” una pausa prima della prossima arrampicata ci vuole.
Ed eccoci infine giunti al rifugio, puntuale, per sedersi in compagnia dei miei uomini, che nel frattempo hanno bighellonato a piedi.
Accidenti scusate ho scritto ancora un poema. E’ più forte di me.
Concludo velocemente.
Un buon piatto di pizzoccheri, complimenti ai cuochi, “pasti pastu…. Ghe restat pieu gne o bucu”
Discesa in compagnia di Alca e Fe .
Insomma una buona domenica.
Qualche foto.
[picasa]
http://picasaweb.google.com/10812842911 ... aAlpeCorte#[/picasa]
Traccia
mancano 10 km dal messaggio iniziale (Valcanale/Gromo) xchè rientrata con i miei ometti.
[garmin]535814962[/garmin]