SENTIERI VIETATI ALLA MTB

Cosa dice la legge agli appassionati delle due ruote pedalabili...
le assicurazioni, i regolamenti...
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tintore73
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SENTIERI VIETATI ALLA MTB

Messaggio da tintore73 »

Buongiorno a tutti, leggendo qua e la su mtbforum ho scoperto che in trentino ci sono diversi sentieri vietati alle MTB, salvo pero' scoprire che ci anche deroghe locali.
quindi come fare a sapere se un sentiero si puo passare o no?

dai tarta tira fuori qualche link a cui fare riferimento

Speriamo che l'iniziativa rimanga solo in trentino, vorrei capire le motivazioni che stanno alla base di queste restrizioni, sicuramente la prima sarà per la sicurezza , in primis dei ciclisti e secondo dei pedoni pero' che cavolo.
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Re: sentieri trentini vietati alla mtb

Messaggio da TARTA »

Fammi capire bene, sono questi i sentieri che intendi?

http://www.sentierionline.net/

:-D
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Re: sentieri trentini vietati alla mtb

Messaggio da TARTA »

Scherzi a parte....

Effettivamente, si sente sempre più spesso parlare di sentieri vietati alla MTB.
Purtroppo cercare in rete una risposta dove e quali sono i sentieri vietati, è impossibile anche perché sembrerebbe che la regolamentazione sia lasciata alla decisione degli amministratori locali che governano il territorio.
Rivolgersi alle APT o alle Pro-Loco è altrettanto inutile, perché come ben sappiamo, nella burocrazia la mano destra non sa cosa fa la sinistra e viceversa.
In alcune zone del Trentino, ad esempio, ci sono sentieri vietati alle MTB perché hanno dislivelli superiori al 20%, in altre zone, come a Riva del Garda, che ha fatto del turismo ciclabile fonte di guadagno per gli abitanti, i sentieri sono indicati con speciali segnalazioni, e, in alcuni casi, anche separati da quelli dove passano gli “scarponari” (termine che vuole indicare solo un tipo di turismo e non essere offensivo).
Poi c’è il grossissimo problema degli “enduristi” (i muniti di motociclo) che oltre a disturbare la quiete delle valli, inquinano la zona e rovinano gli stessi sentieri che gli “scarponari” e i “mtbiker” vorrebbero percorrere.
E così inizia il giro vizioso dell’intolleranza turistica, quella dove allo “scarponaro” da fastidio il rumore delle gomme che rotolano sui sassi, al “mtbbiker” da fastidio il fracasso dei motori e i solchi lasciati nei sentieri da parte del “endurista”, a cui però, da fastidio l’invasione pedalatoria e camminatoria dei sentieri che vorrebbe percorrere senza che nessuno intralci il suo passaggio.

Ecco una buona risposta

di Andrea Trivellato - Direttore Tecnico della Scuola Nazionale Maestri di Mountain Bike

Con il proliferare degli estimatori della mountain bike sono iniziati anche i primi attriti con gli altri frequentatori dei percorsi naturali. Gli escursionisti a piedi si sono trovati d’un tratto a dover condividere la propria passione per il trekking, con questo nuovo modo di percorrere i sentieri non sempre ben visto.
Alcuni per principio, hanno dichiarato subito che la montagna è fatta solo per andare a piedi, mentre altri si sono lamentati per l’uso sconsiderato e incondizionato di questo mezzo; mentre per i primi c’è ben poco da dire e fare, se non avere pazienza… per le lamentele possiamo discuterne per cercare attraverso il buonsenso di porre rimedio, trovando un punto d’incontro che accontenti tutti.

L’educazione alla base di tutto…

A tutti noi credo sarà capitato durante una passeggiata di essere sfiorati da un ciclista incosciente. I ciclisti devono sapere che il rumore dei passi dell’escursionista, copre il rumore del sopraggiungere di una bicicletta, soprattutto se viaggia a velocità sostenuta.
Il pedone si accorge del ciclista solo all’ultimo istante e per istinto rischia di spostarsi proprio sulla traiettoria del ciclista, rischiando di essere investito. Se si tratta di bambini il pericolo è ancora maggiore, dato che i loro movimenti sono spesso rapidi e imprevedibili. Gli insulti all’indirizzo del ciclista in casi del genere, sono più che giustificati e sono la logica conseguenza del proprio comportamento.
Per non sorprendere un pedone è indispensabile avvicinarsi con cautela, rallentando la propria corsa e mantenendo la debita distanza fino al momento in cui il pedone si accorga della nostra presenza.
La prudenza e attenzione del ciclista sarà quasi sempre ricambiata dal pedone, che si sposterà rapidamente per lasciarvi lo spazio sufficiente per passare; un cenno di saluto è sempre ben accetto e aiuta a mantenere amichevole ogni incontro. L’uso del campanello per avvisare del vostro arrivo può essere utile, ma attenzione a non esagerare con le scampanellate, altrimenti si diventa prepotenti: “spostatevi che devo passare!”

Percorrere un sigle track per un biker è il massimo del godimento; incontrare degli escursionisti a piedi in questi momenti può costituire un problema. Chi passa per primo? Usare anche in questo caso il buonsenso per ottenere il massimo risultato!
Se arrivate alle loro spalle, il consiglio è quello di comportarsi come sopra: rallentando e mantenendosi a debita distanza, per attendere con pazienza e gentilezza il momento in cui vi permetteranno di passare, non dimenticando di ringraziare della cortesia. Se invece vi succede di trovare degli escursionisti che vi vengono incontro, il consiglio è quello di fermarsi su un lato accostando e permettendo loro di passare per primi. Il gesto non passerà inosservato e verrete ringraziati della gentilezza. Questi piccoli segni di civiltà che a noi biker costano veramente poco, sono invece di grande buonsenso e utilità, soprattutto in prospettiva futura: in questo modo forse si eviterebbero i numerosi divieti alla circolazione delle bici che stanno interessando sempre più sentieri e/o intere zone. Chi vuole correre si iscriva alle competizioni, sono fatte apposta per misurarsi con il tempo e gli altri biker, ma soprattutto sono sgombre dai pedoni!

Ma la mountain bike rovina o rispetta i sentieri?

Partiamo da uno studio di circa 15 anni fa ad opera di: Mountain Wilderness International, un movimento ambientalista internazionale a tutela della montagna, dove venivano messi al confronto i danni provocati al terreno dal passaggio di:
1. moto da trial
2. scarponi da montagna
3. zoccoli di un cavallo
4. ruote di una mountain bike
Il passaggio di questi elementi fu messo a confronto sia in salita che in discesa.
Ebbene, il risultato sorprendente fu che la mountain bike in discesa si collocò come il mezzo in grado di lasciare minori tracce del proprio passaggio; mentre gli zoccoli del cavallo e lo scarpone furono messi al primo posto, come i maggiori responsabili del dissesto dei sentieri.
E’ ovvio che il successo della mountain bike in questa classifica è determinato solo nel caso di passaggio per rotolamento e non da ruote bloccate! In salita invece la mtb si piazzò al secondo posto, subito dietro lo scarpone.
Guidare in modo sconsiderato e senza pensare ai danni che si possono provocare, può portare a rovinare i terreni e mettere in pericolo persone e animali; ma qui entra in gioco l’educazione che ognuno di noi dovrebbe aver ricevuto. Anche il camminatore maleducato può provocare dei danni. La persona maleducata e prepotente di fatto lo è a prescindere dall’azione che sta compiendo in quel momento. Addirittura anche le persone educate e rispettose possono provocare inconsciamente dei danni favorendo il dissesto dei sentieri. La scarsa conoscenza e padronanza della tecnica di guida ad esempio, può portare alla perdita del controllo della mtb e causare il dissesto dei terreni e sentieri, oltre costituire un pericolo per se e per gli altri.

La Scuola di mtb come si pone su questo tema?

Possedere la padronanza della tecnica di guida ci permette di essere in grado di controllare il mezzo in ogni situazione: saper utilizzare i freni in modo corretto, utilizzare il proprio corpo in modo dinamico muovendosi in un certo modo e avere la capacità di valutazione del tipo di terreno che stiamo percorrendo ad esempio ci permette di fermarci in modo sicuro e senza provocare danni. Preparare delle persone in grado di sensibilizzare gli altri cicloescursionisti all’utilizzo della mountain bike nel rispetto dell’ambiente, persone, animali e cose, è quello che insegnamo nelle nostre scuole di mtb.

Ecco una soluzione pratica per scongiurare i divieti di percorrenza di alcune zone o per riaprire alcuni sentieri da tempo vietati alle mountain bike: permetterne la percorrenza solo a gruppi di biker guidati da persone qualificate, in grado di offrire la garanzia di lasciare queste zone inalterate, nel massimo rispetto di persone e animali.

Alcune Scuole di Mtb
• Trentino Alto Adige: Alp-Bike – tel. 349/8836578 – info@alpbike.ithttp://www.alpbike.it
• Valle d’Aosta: Mb Aventure – tel. 347/2417667 - m.pettavino@tiscali.it - http://www.mbaventure.it
• Emilia Romagna: Cimone Mtb – tel. 335/5829285 - jamesmtb@tiscali.ithttp://www.cimonemtb.com
• Emilia Romagna: Action Bike – tel.320/7822225 - bikecorradini@tin.ithttp://www.actionbike.net
• Friuli Venezia Giulia: FVG Avventura – tel. 329/0567765 - giorgio.zof@virgilio.ithttp://www.amibike.it/fvg
• Liguria: Alpi del Mare Outdoor – tel. 333/2398186 - matteo.modena@libero.it - http://www.alpidelmareoutdoor.com
• Piemonte: Tuttobici by Outdoor Sports Team – tel. 0163826677 - massimo@tuttobici.euhttp://www.tuttobici.eu
• Piemonte: Valsangone Mtb – tel. 339/2813910 - cinatoigor@valsangone-mtb.it - http://www.valsangone-mtb.it
• Veneto: EuroBike – tel. 347/7997496 - ezio.mtb@tiscali.it - http://www.amibike.it/eurobike

Le Regole del buon Biker

1. Monti, colline e campagne sono di tutti, e tutti hanno il diritto di goderne. Evitiamo quindi che il nostro mezzo possa essere causa di disturbo per gli altri. Quando si incontrano escursionisti a piedi, avvicinarsi lentamente, farsi sentire senza spaventarli, magari con un cenno di saluto e procedere con cautela; se il sentiero è stretto dargli la precedenza. La gente giudicherà la mountain bike dal vostro comportamento.
2. Indossare sempre il casco. Controllare sempre la velocità ed affrontare le curve prevedendo che vi si possa incontrare qualcuno. L’andatura va commisurata al tipo di terreno e all’esperienza di ciascuno
3. Restare sui percorsi già tracciati per non arrecare danni alla vegetazione e limitare l’erosione del suolo evitando di tagliare per pascoli o terreni molli. Evitare inutili frenate brusche o derapate. Soprattutto in discesa e in caso di terreni soffici, questi comportamenti possono favorire il dissesto dei sentieri e il formarsi di solchi, i quali, a lungo andare, agevolano l’azione erosiva delle acque.
4. Non spaventate gli animali. Date loro il tempo di spostarsi dalla vostra strada.
5. I rifiuti non solo sono brutti a vedere, ma costituiscono una grave fonte di inquinamento per il suolo e i corsi d’acqua. In certi casi possono anche rappresentare un pericolo per gli altri escursionisti. Abituiamoci, perciò a riportare a casa tutti i nostri rifiuti
6. Rispettare le proprietà pubbliche e private inclusi i cartelli segnaletici, lasciando i cancelli così come si sono trovati. Rivolgersi possibilmente ai proprietari per chiedere il permesso di entrata nei loro terreni. Vietato l’ingresso spesso significa solo: per favore chiedere il permesso.
7. Prestiamo la massima attenzione in caso di passaggio attraverso i parchi, riserve, oasi naturalistiche, sentieri natura o altre zone di particolare interesse ambientale. Sarà bene informarsi circa l’esistenza di eventuali vincoli o norme da seguire.
8. L’escursionismo in mountain bike è una pratica sportiva impegnativa che richiede una certa preparazione fisica. Per evitare fra l’altro, che ad altri tocchi la seccatura di venirci a togliere dai guai, è meglio scegliere dei percorsi adeguati alle proprie capacità e conoscenze.
9. Essere sempre autosufficienti. Meta e velocità media verranno stabiliti in funzione dell’abilità personale, dell’equipaggiamento, del terreno, delle condizioni meteorologiche esistenti e di quelle previste.
10. Non viaggiare da soli in zone isolate e se si devono coprire lunghe distanze, comunicare la destinazione ed il programma di viaggio.
11. Il territorio a disposizione delle nostre mountain bike è amplissimo. E’ inutile, quindi, ammassarsi tutti negli stessi luoghi e frequentare i soliti affollatissimi sentieri, correndo il rischio di creare situazioni di tensione con gli altri escursionisti. Il transitare su percorsi meno battuti, inoltre, diluisce l’impatto ambientale della bicicletta sul territorio.
12. Rispettate la filosofia del ciclo escursionismo tesa al minimo impatto con la natura. Limitarsi a scattare fotografie ed a lasciare impronte leggere, se possibile neanche quelle, portandosi via solamente bei ricordi.
13. A questo, ci permettiamo di aggiungere un altro consiglio: in qualsiasi strada, anche la più remota, tenere rigorosamente la destra. Troppe volte abbiamo visto ciclo escursionisti tagliare le curve a sinistra e sfiorare l’incidente.
Diffondiamo pertanto questi semplici consigli o regole, non ne trarremo che benefici.
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Re: sentieri trentini vietati alla mtb

Messaggio da TARTA »

Mtb: comportamenti, divieti e norme

Esiste una normativa che disciplina la circolazione delle MTB su strade, forestali e sentieri, ma molti, al di là di questo, non ne conoscono i contenuti e le relative prescrizioni.
Il comportamento corretto e rispettoso da parte di tutti i ciclisti nei confronti degli altri escursionisti è il modo migliore per evitare che alcuni tracciati “a rischio” vengano definitivamente preclusi alla pratica della mountain bike.

Un primo utile supporto, che aiuta a mettere ordine in testa, è l’elenco delle “fonti normative” relative alle Norme di Circolazione per i ciclisti, ovvero:
- CODICE DELLA STRADA
- NORME DI DISCIPLINA REGIONALI E PROVINCIALI
- NORME DI DISCIPLINA ENTI TERRITORIALI E PARCHI
- CODICE N.O.R.B.A.

IL CODICE DELLA STRADA

Partiamo da una prima evidente e non banale considerazione: la bicicletta (definita dal legislatore “velocipede”), come si deduce dall’Art. 50 del Codice della Strada, è un “veicolo a propulsione muscolare...” e di conseguenza il ciclista ha, inequivocabilmente, l’obbligo di rispettare le prescrizioni fissate dal “Codice della Strada”.
Molti se lo dimenticano ma su questo non si transige e, in caso di incidente o disputa, esso vale come fonte primaria.
Quindi quando si pedala, anche su strade forestali, bisogna sempre tenere a mente le più comuni norme previste dal Codice della Strada, quali ad esempio:
1. senso di marcia e divieti
2. rispetto delle precedenze e dei semafori (fra l’altro, non sareste i primi a beccarvi una multa perché passate imperterriti col rosso) – art. 41
3. pedalare in fila indiana e non affiancati (intralcio al traffico) – art 182 comma 1 “I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due; quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell'altro...”
4. distanza di sicurezza, anche fra ciclisti (non vorrete mica trovarvi in tribunale per aver “tamponato” un vostro compagno?). Velocità moderata in tratti con scarsa visibilità o fondo sdrucciolevole (anche in mtb bisogna tenere una velocità tale da permettere di arrestare il mezzo prima di collidere con un veicolo o un ostacolo che ci precede); art 182 comma 2 “...I ciclisti devono avere libero l'uso delle braccia e delle mani e reggere il manubrio almeno con una mano; essi devono essere in grado in ogni momento di vedere liberamente davanti a sé, ai due lati e compiere con la massima libertà, prontezza e facilità le manovre necessarie...”
5. luci di posizione (nessuno pretenderà dai biker che si installino i fari sulle raffinate ed eleganti MTB ma bisogna almeno munirsi dei piccoli dispositivi di illuminazione da utilizzare in caso di necessità – tunnel; buio) - art 68 commi 1, 2 e 3.
I punti sopra enumerati, sono solo alcuni esempi dei comportamenti ben individuati e disciplinati dalle norme del Codice della Strada.

NORME DI DISCIPLINA DELLA MTB REGIONALI E PROVINCIALI

Oltre al codice della strada bisogna rispettare le norme regionali/provinciali di disciplina dell’utilizzo della MTB.
In Trentino ad esempio, ormai da qualche tempo, esistono una serie di disposizioni che disciplinano “l’accesso ai sentieri alpini e sui sentieri di montagna”.
La norma generale, contenuta nella legge provinciale n.8/93 e nella deliberazione attuativa G.P. n. 1235 dd. 16 maggio 2008, prevede che la pratica della MTB sia ammessa sui sentieri solo quando questi abbiano le seguenti caratteristiche:
1. larghezza pari o superiore al “passo” della bicicletta calcolato da mozzo anteriore a mozzo posteriore.
2. pendenza pari od inferiore al 20%

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Su sentieri che non hanno queste caratteristiche è vietato circolare in sella; su tali percorsi bisogna procedere “bicicletta a mano”.
Tuttavia i dubbi interpretativi aperti dal regolamento provinciale offrono alcuni interessanti spunti di riflessione ed espongono la norma ad alcune critiche.
La larghezza mozzo-mozzo deve essere costante lungo tutto il sentiero? O presentare tratti con quelle dimensioni? Quanto lunghi?
Se la larghezza deve essere tale in modo costante per tutto il tracciato, allora nessun sentiero al mondo è percorribile in MTB!
Stesso discorso vale per la pendenza. Il cartello “max 20%” cosa impone esattamente? Che il sentiero non deve presentare tratti, anche minimi, con pendenze superiori al 20%?
Se fosse così, anche in questo caso, tutti i sentieri sono sostanzialmente impraticabili perché pressoché la totalità di essi presenta almeno un breve tratto con pendenza superiore al 20%! Magari, però, il cartello si riferisce alla pendenza media del sentiero e questo avrebbe più senso, ma imporrebbe maggiori difficoltà nella valutazione della pendenza.
Come si può notare la disciplina provinciale dà spazio a molti fraintendimenti e dubbi perché utilizza criteri che, nella realtà, non sono validi per nessun sentiero.
Sappiamo tutti, infatti, che esistono percorsi i quali, pur non avendo queste caratteristiche, sono fattibilissimi in mtb senza creare nessun pericolo! Mentre ce ne sono altri dove le mtb sono assolutamente inopportune pur essendo quasi delle strade!
Appunto per la mancanza di una codificazione chiara e coerente si pregano tutti i biker ad adottare il massimo della cautela e a tenere un comportamento particolarmente tollerante, elastico e “comprensivo” nell’affrontare sentieri la cui ciclabilità è dubbia.
Si auspica, d’altra parte, che altrettanta disponibilità ed elasticità sia dimostrata dagli addetti al controllo di tali prescrizioni.

Meno ambigua, invece, è l’apprezzabile iniziativa attraverso cui la Provincia di Trento (forse per ovviare ai fraintendimenti generati dalla normativa) ha gradualmente iniziato a segnalare, con apposite tabelle, i sentieri su cui è possibile circolare in sella alla MTB.
Quindi in modo inequivocabile, a prescindere dalle caratteristiche larghezza e pendenza, sui sentieri che presentano la segnaletica riportata sotto è consentito utilizzare la mtb.

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Su tutti i sentieri sprovvisti di segnaletica “autorizzativa” bisogna invece rispettare le norma precedentemente citate.
Ai ciclisti intelligenti non serve ricordare che esistono sentieri dove la presenza dei biker è palesemente inopportuna, se non potenzialmente pericolosa, mentre ce ne sono altri che devono la loro esistenza solo grazie al passaggio dei biker; sentieri che altrimenti sarebbero stati completamente abbandonati, perché caduti in totale disuso.

NORME DI DISCIPLINA NEI PARCHI

Oltre al codice della strada e alla legislazione provinciale bisogna porre attenzione anche ai regolamenti di disciplina imposti nei vari Parchi del Trentino.
Ogni Ente Parco ha una sua particolare normativa in merito. Di solito le disposizioni sono molto restrittive ed i divieti sono sempre esposti e ben visibili.
Anche in questo caso armatevi di pazienza e procedete “bici a mano”

I Parchi presenti in Trentino sono: il Parco Naturale Adamello-Brenta, il Parco Nazionale dello Stelvio e il Parco Paneveggio - Pale di San Martino.

Un consiglio: all’interno dei Parchi non fatevi beccare a scorazzare in mtb in zone vietate. Le zelanti Guardie non sentono scuse e non perdonano mai!

IL CODICE NORBA E IMBA

Se i codici e le norme di disciplina precedentemente esposti hanno un valore vincolante, i codici NORBA e IMBA rappresentano invece il “codice deontologico” del biker e come tale dovrebbe essere messo al primo posto, in quanto insieme di regole che stanno alla base del comportamento dei biker.
La N.O.R.B.A. (National Off Road Bicycle Association - USA) e l’I.M.B.A. (International Mountain-Bicycling Association) sono le principali associazioni a cui sono affiliati i maggiori club europei ed americani.
Uno dei frutti maturati all’interno di queste associazioni, è stata la realizzazione di un codice che rappresenta la linea-guida per il comportamento dei biker. Si tratta di una breve serie di “norme” a cui tutti i ciclisti si dovrebbero uniformare per instaurare un pacifico rapporto di convivenza con tutti gli altri escursionisti che godono della natura e delle attività all’aria aperta.
Le regole contenute nel codice NORBA:
1. Dare la precedenza agli escursionisti a piedi anche perché la gente giudica la mtb dal vostro comportamento.
2. Rallentare ed usare cautela nell’avvicinare e superare altri escursionisti in bicicletta o persone che fanno trekking in montagna facendo in modo che si accorgano della vostra presenza con anticipo.
3. Controllare sempre la velocità ed affrontare le curve prevedendo di poter incontrare qualcuno. L’andatura deve essere commisurata all’esperienza di ciascuno ed al tipo di terreno.
4. Restare sui percorsi già tracciati per non arrecare danni alla vegetazione e limitare l'erosione del suolo evitando di tagliare terreni molli.
5. Non spaventare gli animali, siano essi domestici o selvatici. Date loro tempo di spostarsi dalla vostra strada.
Non lasciare rifiuti. Portare con se i propri e, se possibile, raccogliere quelli abbandonati da altri.
6. Rispettare le proprietà pubbliche e private inclusi i cartelli segnaletici, lasciando i cancelli così come sono stati trovati. Rivolgersi possibilmente ai proprietari per chiedere il permesso per entrare nei loro terreni: "vietato l'ingresso" spesso significa solo "per favore chiedere il permesso".
7. Essere sempre autosufficienti. Meta da raggiungere e velocità media devono essere sempre stabilite in funzione all’abilità personale, all’equipaggiamento, al terreno, alle condizioni meteorologiche esistenti e previste.
8. Non viaggiare da soli in zone isolate e, se si devono coprire lunghe distanze, comunicare sempre la destinazione ed il programma di viaggio.
9. Rispettate la filosofia del ciclo-escursionismo, tesa al minimo impatto con la natura
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Re: SENTIERI VIETATI ALLA MTB

Messaggio da medo »

Qui nelle nostre zone ci sono dei sentieri vietati?
Avevo sentito parlare del divieto sul sentiero 550 Selvino - Albino ma non ne sono sicuro
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Re: SENTIERI VIETATI ALLA MTB

Messaggio da TARTA »

non ho mai sentito di sentieri vietati alle mtb sulle orobie...
e non ne ho mai letto su riviste e giornali locali....
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