ziobike ha scritto:elio ha scritto:Su questo non ci sono dubbi.Mhhh.....visto l'ingrandimento della zona della traccia e se tante circostanze favorevoli combigolano,magari domenica n'do a fa un po' de fadiga su original trail of the lakes vale a dire sent CAI 213-250-214-229-230-226.Certo che la vecchiaia è proprio una brutta bestia.
Ciao Elio,
ti scrivo con davanti la cartina che avevo preso anni fa a Carona all'uff.turistico.
è fattibile "restringere il giro" visitando il
lago V.di Frati CAI 236,
lago Colombo CAi 214 e
Lago Sardegnana Cai 213 salendo da Carona col Cai 211?
oppure da Branzi leggo il Cai 212 che arriva al
lago Piano Casere?
E' fantascarpinata o si può fare in bici?
In sostanza un tour dei laghi senza allargarsi troppo, in quanto già, quello postato mi sembra oltre la mia portata.
Grazie caro.
Enrico
La risalita sia col 211 che col 212 hanno in comune il medesimo risultato....la famosa mattonata!Però per i masoc biker non è detto.
Da Carona il 211 fino allo sbarramento
del lago Marcio avrà un pedalabilità stimata intorno al 2/3%
Col 212 va un po' meglio.Si può evitare il primo tratto da Branzi fino all'interseco con la Strada Piana partendo dallo sbarramento
del laghetto di Carona così da evitare un po' di mattonata,ma poi so azzi amari lungo la risalita della Valle Scura fino ai pratoni prospicienti lo sbarramento
del lago delle Casere,raggiunto il quale ti spetta qualche centinaio di metri di totale c.ulo sulla sella costeggiando l'invaso fino allo sbarramento superiore
del Marcio.
Per salire al Colombo meglio passare per il Laghetto
del Becco per far guadagno di quota(chiaramente accompagnando e pedalando con bella tecnica),una volta raggiunto si può pedalinare lungo lo stretto sentiero che lo costeggia fin dove si arriva,poi pianti lì la bici e sali orfano al passo di Aviasco per goderti la vista una volta in cima sulla sulla sinistra il Vallone dei Frati e al fondo
del suo laghetto e sopratutto della pietraia che bisogna superare per arrivarci.
Per quanto riguarda il Sardegnana dal
lago delle Casere,dove ti avevo lasciato,il sentiero che costeggia il Marcio fino alla diga è di una bellezza bucolica,poi smonti,passi sotto lo sbarramento,fai attenzione a non scarligare dividendoti tra parecchio accompagno e poco pedalo e ti godi il paesaggio tra suggestivi artifizi viari
del famoso sentiero fino alla diga
del Sardegnana.
Qui, vista la tua non più giovane età e di conseguenza tutti gli acciacchi che l'accompagnano ti potrai porre la famosa domanda dalla pleonastica risposta..."Ma me!a ghere negot d'oter de fa n'co"
Alegher!Puoi proseguire sul sentiero che risale il costone,sempre spingendo come uno schiavo egizio,ridiscendere l'altro versante fino alla deviazione verso Pagliari,ritornare sui tuoi passi,o se caduto in totale delirio cercare la fine dei tuoi giorni scendendo con la bici appesa al collo la gradinata che costeggia i tubi della condotta forzata fino alla centrale di Carona.
P.S. Spero che queste poche informazioni ti siano di aiuto per pianificare una remunerativa uscita in bike in quella zona.
Arri P.S. Absit iniuria verbis. Lungi da me
